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vinile

Finalmente ho ritrovato il disco dei Black Sabbath

25 aprile 2016StorieStereorama
Stamattina stavo riascoltando qualche mia vecchia puntata radio, tra cui l’intervista a Paolo Campana che qualche anno fa ha girato il mondo alla scoperta di vinili. Pensate che ha intervistato discografici, dj e artisti come Peter Saville, che ha creato le celebri copertine dei Joy Division o Winston Smith che si è invece dedicato ai Dead Kennedys, Ben Harper e tanti altri..
Ieri sono stato sotto
dove adesso c’è un enorme specchio
e finalmente ho ritrovato
il disco dei Black Sabbath
se lo guardi girare può ipnotizzare
etichetta a spirale diventa un cono che sale
(sale sale sale)
tridimensionale

Amore Assurdo, Morgan

Il moto centripeto dei miei pensieri ha riportato a galla un piacevole ricordo di quando ero piccina: i miei cugini compravano assiduamente LP e per il primissimo ascolto si stava tutti in silenzio ad ascoltarlo. Che meraviglia!
I miei amici sono passati molto presto al cd, già nel 1994 girava questo formato super mini. Io, che non avevo i soldi per comprarmi il lettore, ho continuato a rifornirmi di Lp che verso il 1995-97 costavano 2 lire. Li acquistavo sul Nannucci: Equipe 84, Joy Division e altre cose incompatibili tra loro ma vestibilissime per me.

Perché non ho mai smesso di comprare vinili?

Il Vinile permette di studiare al meglio le rifiniture della copertina, di leggere i testi e tenere tra le mani un’estensione ingombrante di ciò che è sul piatto. Non credo di essere una nostalgica perché io non ho mai smesso di ascoltarli e comprarli inoltre questo Blog ha il nome del mio giradischi, che fu di mio padre, lo Stereorama 2000 deluxe.
Non sono una purista del suono, una che va contro il progresso, no. Le cose cambiano. Qualche tempo fa parlavo con una ragazza che avrà avuto 19 anni e mi ha detto di non aver mai acquistato musica su un supporto, come dire, tangibile. I suoi primi dischi li ha avuti direttamente sull’Ipod che le è stato regalato quando era alle elementari.
Le band scrivono dischi che sono fruibili gratuitamente su spotify e quasi nessuno, se non i collezionisti, sono disposti a sganciare soldi e spazio per averli sottomano. Io stessa ne ho molti solo in formato digitale. Tuttavia, per quanto mi riguarda, l’LP non è una moda o un rincorrere qualcosa che non esiste più, anzi è un oggetto d’uso quotidiano.
Provate ad ascoltare Ummagumma dei Pink Floyd con la copertina del vinile tra le mani. Provate!
La differenza tra il formato liquido e il vecchio, antiquato vinile è tutta lì. Nella carta, nella bellezza di certe copertine che si fondono con la musica in esse contenute.
Bene, questa riflessione è come un cane che si morde la coda, piena zeppa di input, di riflessioni campate in aria ma io ho la febbre e sono a letto da due giorni.

Leggi anche
John Lennon, diario di una fan
o
Giradischi & Design: radiofonografo stereorfonico Brionvega

Tag: Storie
Stereorama
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