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KULA SHAKER

Kula Shaker, Pilgrims Progress

5 ottobre 2015RecensioniStereorama
Kula Shaker. C’era una volta la psichedelia degli anni ’60 alimentata da una serie di innovazioni tecnologiche che l’hanno cibata per tutto il decennio. Il mellotron, il sintetizzatore, il wah wah e non solo sono stati fondamentali per forgiare un determinato tipo di musica che spaziando dalla musica folk a quella rock ci ha regalato un prezioso compendio musicale. Tra i dischi più importanti non posso non citare Revolver dei Beatles, Meddle dei Pink Floyd, Sweet Child dei Pentagle e tutte quelle band che son diventate progressive, aggiungendo elementi classici e virtuosismi su virtuosismi tipo Emerson, Lake and Palmer e i Genesis. La psichedelia degli anni ’60 ha di fatto lasciato spazio a qualcos’altro che negli anni ’70 ha poi generato anche l’hard rock e le basi per l’Heavy Metal, genere diffusissimo negli anni ’80.
 
Negli anni ’90 c’è stato un revival di suoni pop quello che in tanti chiamano BritPop, reso celebre Oasis, Supegrass, Blur e i Kula Shaker. Questi ultimi hanno tratto ispirazione dalla parte più psichedelica degli anni ’60 utilizzando il Sitar e le armonie vocali tipiche della musica indiana. Questa miscela alchemica, un vero viaggio, è stata però attualizzata con un sound corposo tipico della musica anni ’90 di qualità.
Pilgrims Progress è un disco del 2010; leggendo recensioni qua e là è stato definito un 6.5, ottimo lavoro di maniera ma poco originale. Io non sono d’accordo altrimenti adesso starei ascoltando i 13 floor Evevators o i Moody Blues. Gli arrangiamenti, nonostante i chiari riferimenti revivalisti sono un vero gioiellino, un’attualizzazione fresca e abbastanza contemporanea. Che poi il 2010 non è così vicino. Parliamo di 5 anni fa ma io tendo a ritenere recenti anche i dischi del 2003. Il discorso si amplia e si distorce ma la cosa chiara è che la band produce materiale originale e sempre interessante.  Sento spesso giudizi che danno poco valore al talento e poi cos’è l’originalità? Se penso a quante canzoni diverse tra loro son state fatte con il giro di Sol quasi stento a crederci. Potremmo fare centinaia, migliaia di ore di pezzi meravigliosi tutti  creati ed eseguiti con questi accordi. L’originalità sta nel talento, nella capacità di trasformare le intuizioni e le suggestioni in qualcosa di nuovo e quindi originale. A breve uscirà Eclipse, ultimo disco dei Kula Shaker. Arriveranno anche in Italia per due date.
Leggi anche Speciale Britpop + playlist
Tag: Britpop, Kula Shaker, Pilgrims Proggress, Recensioni
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