

Chef Rubio scrive un articolo per Stereorama dedicato alla musica popolare romana. Nella precedente intervista mi aveva colpito particolarmente la sua descrizione della scena musicale a Roma e dintorni; ho così ricontattato Gabriele Rubini per chiedergli di descrivere che musica tira in quel di Roma. Ecco il suo articolo.
La musica è parte di me
Parte integrante
L’unica droga di cui necessito
Poi è legale quindi tanto meglio
Ho attraversato diverse fasi musicali
Dal metal al punk, dal cross-over al grunge, dalla drum&bass alla dub e così potrei andare avanti per altre dieci righe.
La musica è la mia unica compagna fissa.
Che poi tecnicamente neanche lei è fissa perché molto figlia del momento e del “mood” e di conseguenza mai uguale.
Di recente il lavoro mi ha consentito di trascorrere più tempo a Roma e ho ricominciato a viverla ho avuto la fortuna e il piacere di coltivare nuove amicizie che giorno dopo giorno si consolidano.
Il caso ha voluto che tra queste persone ci fossero elementi della scena musicale romana: i ragazzi de “Il muro del canto“, “Giancane“ e i “Kutso“.
E’ successo che i ragazzi de “Il muro del canto” fossero all’inaugurazione del nuovo studio di cari amici tatuatori Nina Tattoo a Marino, vicino Roma. Loro suonavano e io offrivo cibo.
Entrambi offrivamo qualcosa e quel qualcosa era frutto dell’amicizia solida che abbiamo con Paolo, Chiara e Sandrone le colonne portanti di questo studio di tatuaggi.
Con il ‘Muro del Canto’, non ci siamo neanche troppo parlati quel giorno viste le dinamiche dell’evento ma quello è stato l’inizio inconsapevole di un’amicizia che considero sempre più di spessore e che si snoda parallelamente a un percorso musicale che sto compiendo lungo le vie della musica regionale, non solo romana.

Tutte persone di Roma e dintorni che hanno a disposizione armi differenti ma accomunate da una romanità che di romanità ha lo spirito e non la mera comunicazione
Qualcosa di viscerale che sinapticamente ci unisce attorno a una visione comune
assieme a
Nostri coetanei
Persone anziane che ci danno spunto e da cui dipendiamo inconsciamente
giovani per cui vorremmo essere d’esempio
ognuno con le proprie armi combatte per sensibilizzare il pubblico su una fine che sembra segnata e che invece
può essere evitata attraverso il recupero e la conservazione di valori popolari, tradizionali, genuini.
Non a caso con i ragazzi de “Il muro del canto” i primi di novembre a Roma saremo assieme su un palco in occasione della presentazione del prossimo libro di Don Pasta.
Un evento in cui la scrittura, la musica e l’amore per la cucina del popolo, quella fatta con umiltà e orgoglio a partire dal quasi niente delle frattaglie, avranno come unico destinatario il popolo, appunto.
La musica è un motore che spesso dà vita ad amicizie, rivolte, ideali, mode e cambiamenti.
La musica è un motore che spesso dà vita ad amicizie, rivolte, ideali, mode e cambiamenti.
Gabriele Rubini -Chef Rubio-
